Perchè parlo di primo impianto?
Perchè penso che la mia passione per l’ homebrewing sia destinata a crescere e quindi questo può necessariamente comportare delle migliorie delle evoluzioni e anche forse dei cambiamenti. Tutto questo sarà funzione ovviamente dei risultati delle mie birre e di quanto esse potranno essere più o meno gradite a tutti i miei parenti e amici degustatori che già oggi mi fanno da cavia ma che al momento sembrano sopravvivere e pare talvolta anche con una certa ( di circostanza ?) soddisfazione.
Allora partiamo come prima cosa da come è nato il progetto.
Alla base di tutto vi è considerazione fondamentale vincolante per questa realizzazione:
" Rigorosamente tutto manuale "
Dal mio punto di vista è il modo di operare fondamentale per imparare e tentare di avvicinarsi il più possibile al vero metodo di lavoro di un mastro birraio. Quale modo migliore per imparare se non quello di avere la totale padronanza e responsabilità nella gestione di tutti i parametri del processo produttivo? E’ come tentare di imparare a fare le foto usando il programma automatico cosi non conoscerai mai nulla della messa a fuoco, della profondità di campo, del tempo di esposizione e così via. Nella produzione della birra i parametri che si devono conoscere e verificare sono molti e molte le loro variabili con le possibili interazioni. E’ da questo gioco di tempi e temperature, dosaggi dei grani e dei luppoli e dalla tipologia dell’acqua utilizzata, che nascono le sfumature delle nostre amate birre e questa per me è la magia dell’ homebrewing. Magia è partire dall’acqua e dai grani per arrivare a ottenere una bevanda che già ai tempi degli Egizi era fonte di piacere e soddisfazione. Magia e per me poter realizzare personalmente e assaporare quella bevanda che dalla nascita delle prime birrerie di Torino nel lontano 1984 mi ha accompagnato fino a oggi.
Bene dopo questa digressione filosofica torniamo alla sostanza del progetto. A parte il “ Dogma “ iniziale ho definito una serie di punti di riferimento su cosa volevo veramente :
1. Capacità da 20 a 50 litri di birra finale.
2. In caso di cotte per 40 – 50 litri finali possibilità di circolare il mosto a mezzo di una pompa per ovvie questioni di peso.
3. Possibilità di utilizzare la stessa pompa per tentare un effetto Whirlpool alla fine della bollitura. ( in pratica collegando aspirazione e mandata su due innesti raccordati alla pentola di bollitura si dovrebbe creare un vortice/mulinello che accumula le particelle più pesanti del mosto nel mezzo formando un cono che andrà a far depositare i sedimenti al centro sul fondo della pentola.)
4. Imitare per quanto possibile il principio di un impianto artigianale tipico dei micro birrifici.
A questo punto era necessario prendere spunto da esempi pratici e ricavarne delle idee per la mia realizzazione. Risultato raggiunto ma con mooolte ore di navigazione su internet e “ saccheggio “ da vari siti : ( ne cito solo alcuni… )
Velleitario; HellFireSam; Doc Homebrewer; Verrua; Brewzilla
Arriviamo quindi a circa 8 mesi fa quando ho incominciato la ricerca dei materiali necessari a comporre l’impianto che nella mia testa avevo definito. Vi prego di notare il dettagliato progetto riportato nella immagine sottostante.

Trovo quasi subito su Ebay una buona occasione : un pentolone in alluminio da 5 mm. di spessore e 90 lt. di capacità della Agnelli usato ma nuovo a un ottimo prezzo. E così arriva il pentolone per la bollitura del mosto.

Decido poi che per le pentole dell’ acqua di sparge e del mash potrebbero andare bene quelle realizzate in acciaio legato. Questo è un tipo di acciaio che non è composto solo da lega di Ferro e Carbonio ma contiene anche ulteriori elementi di alligazione con percentuale superiore al 5% come ad esempio il Cromo o il Nichel. L' acciaio legato conduce meno il calore rispetto a quello inox, tipicamente usato per il pentolame, di conseguenza per produrre pentole di questo tipo si utilizzano spessori non elevati nell' ordine del paio di mm. e questo vale anche per il fondo. Di conseguenza la qualità e l' affidabilità di queste pentole è’ una questione molto dibattuta nei forum. Ogni dubbio sull’ acquisto è stato superato quando ho partecipato alla bella iniziativa di Davide Arzarello “ Facciamo la birra Open insieme “. Davide utilizzava come tino filtrante un contenitore termico dello stesso fornitore trovato su Ebay che distibuisce tutti questi prodotti realizzati in acciaio legato e il suo funzionava egregiamente. A questo punto decido per i nuovi acquisti e quindi :

Pentola di Sparge da 30 Lt.
Tino di ammostamento da 90 Lt.

Contenitore termico da 20 litri per polmone
Con questa soluzione del polmone intermedio posso raccogliere mosto e acqua di sparge per caduta garantendo i regolari flussi di attraversamento delle trebbie e la canonica portata di circa 1- 2 litri al minuto di spillamento. Allo stesso tempo facilito l’uso della pompa in fase di innesco, con il vantaggio di mantenere sempre in temperatura il liquido in travaso. Parlando di pompa quella scelta, e anche in questo caso dopo lunga ricerca, è la pompa modello Tellarini ALM 20 in Aisi 316 con tenute in viton per i 130°C per poter travasare il mosto in temperatura in assoluta tranquillità senza rischi di danneggiare la pompa a queste temperature ( il viton resiste fino a oltre i 200 °C ). Ultimo particolare lo scambiatore a piastre per il raffreddamento del mosto. Una prima ricerca su Ebay ha permesso di trovarne svariati modelli ma non sono riuscito ad avere garanzie se erano adatti al passaggio di un liquido alimentare. Nel dubbio ho scelto quello a disposizione su Birramia.
Raccolto tutto il materiale sono andato a portarlo da un amico meccanico che si è adoperato per realizzare tutti gli adattamenti necessari. Ha installato i vari rubinetti completi di raccordi e porta gomma per gestire le varie fasi di travaso e i termometri per il controllo delle temperature nelle varie fasi di processo.

Per il tino di ammostamento e filtrazione ha realizzato l’agitatore a pale adattandolo al relativo motorino recuperato dal tergicristalli di un furgone ( trovato da uno sfasciacarrozze)


ha costruito il filtro bazooka

e la coibentazione utilizzando lana di roccia che ha rivestito poi con del nastro adesivo di alluminio. Infine ha modificato i coperchi delle pentole creando gli opportuni sportelli di ispezione.
Questo è il risultato finale :

Per il collaudo ho provato a simulare una cotta solo con acqua ma scaldandola sino a ebollizione. Tutto è andato abbastanza bene, nessuna deformazione o colorazione strana del fondo e delle pareti delle pentole in acciaio legato. Ottimo il funzionamento della pompa, anche se un po’ laborioso gestire lo scambio dei tubi Crystal nei vari passaggi. Lo sparging per il momento è previsto in manuale anche se dopo vedrò come sfruttare la pompa anche per questa fase del processo. La fase di Whirlpool con 40 Lt. di acqua a 120° C non è un vortice ma si nota il flusso. Credo che la reale efficacia sia legata alla portata della pompa, ma ovviamente tutto da confermare con il mosto.
Nel prossimo aggiornamento dopo la mia prima cotta ci saranno ulteriori commenti e dettagli sul risultato di funzionamento dell’impianto….. e ovviamente della birra fatta.
Ciao e a presto