domenica 13 dicembre 2009

Aceto come produrlo in casa

Per realizzare una produzione casalinga dell’aceto è necessario costituire, partendo dal nulla, la coltura batterica ovvero fare in modo che i tanto citati acetobatteri prendano dimora nel nostro mosto fermentato e subito dopo si mettano al lavoro per avviare la tanto attesa trasformazione acetica.

Ora bisogna considerare che questi organismi hanno la piacevole tendenza a comportarsi in modo assolutamente contrario alla nostra volontà ovvero .....

" se li cerchi non arrivano mai se li vuoi evitare sicuramente arrivano !!!."

Quindi svariati e sconfortanti sono stati i numerosi tentativi miseramente falliti per avviare una corretta acetificazione, ma alla fine la costanza e forse anche un pizzico di fortuna hanno portato finalmente a un risultato di successo.

Un bel giorno finalmente si è formata una pellicola di cellule molto compatte che è andata a velare la superficie del mio mosto fermentato ……..

Erano finalmente arrivati i tanto attesi acetobatteri !!!

Col passare del tempo l’odore acetico si è fatto sempre più pungente e il velo sempre più spesso e compatto, la trasformazione acetica era quindi decisamente partita.




Come si può intravedere dalle foto, questo velo si presenta con la consistenza di una sostanza gelatinosa e vischiosa in continua crescita grazie ai batteri che prosperano e si moltiplicano sempre alla costante ricerca di ossigeno che li obbliga a affiorare in superficie. Con il loro metabolismo oltre a produrre acido acetico, contribuiscono a rendere sempre più “spesso“ questo velo superficiale formando una specie di “ piattaforma di sostegno “ a base di cellulosa che gli consente di restare sempre affiorati in superficie, ed è in questo modo che nasce e prolifera la “Madre dell’aceto”.






Finalmente dopo tanta attesa si ottiene quel prezioso veicolo promotore della trasformazione acetica tanto cercata. Ma come si arriva a questo risultato?, quale procedura occorre seguire per avviare questo processo?, quali parametri lo influenzano?.
Nei prossimi post cercherò di raccontarvi le mie personali esperienze frutto ormai di più di un anno di prove. Non sono certezze o verità assolute, né tanto meno vogliono essere regole da manuale in quanto non ho certamente ne il titolo ne le competenze di esperto produttore di aceto. La mia volontà è unicamente quella di condividere con tutti voi questi risultati documentandoli con tutti i dettagli che sono stato capace di annotare di volta in volta. Se questo lavoro consentirà anche ad altri di ottenere buoni risultati ne sarò lieto e felice di condividere le sue esperienze in questo blog. Prossimamente vi parlerò della mia prima esperienza riguardante l’aceto di vino. A seguire l’aceto di mele e per ultimo ( ma solo per il momento..… ) quello di miele.

2 commenti:

  1. Wow, bel post !!
    Sono un produttore di balsamico,
    e quella specie di viscidume è la caratteristica UNICA (oltre al tempo),
    che contraddistingue un ACETO da un aceto.

    Complimenti

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  2. Ti ringrazio di cuore ricevere i complimenti da un Professionista di Balsamico è per me di grande soddisfazione e stimolo. Se hai qualche sito di riferimento per poterti seguire fammi sapere sarà per me un piacere scambiare ancora impressioni su questo meraviglioso mondo dell' Acetico.
    Ciao
    Paolo

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