venerdì 4 settembre 2009

Fermentazione acetica

Parlando di fermentazioni non credo che sia errato considerare anche quella acetica come tale.
Per questo dedico una parte di questo blog a questa passione per l’aceto nelle sue varie derivazioni di vino, di mele, di miele e perché no anche di birra.
Da buon piemontese non posso dimenticare che sono cresciuto con il carpione e l’aceto sulla frittata e quindi il suo aroma e il suo profumo sono per me particolarmente familiari.
Tentare oggi di farlo in casa artigianalmente è un modo per restare ancora di più legato a queste tradizioni e anche, ovviamente, avere il piacere di gustare un prodotto naturale e, spero, di qualità con la soddisfazione di averlo prodotto personalmente.
La volontà di realizzare dell’aceto partendo non solo dal vino ma anche dal sidro e dall’idromele mi ha stimolato a cimentarmi anche in queste produzioni avventurandomi in un altro interessantissimo capitolo delle fermentazioni che documenterò sempre in questo blog in una sezione dedicata.
Concludo questo primo post evidenziando quello che secondo me è "l’ingrediente" fondamentale alla base di tutto ovvero il " Tempo ".
E si… per ottenere un buon aceto ma soprattutto una madre di ottima qualità serve il tempo e infatti bisogna saper aspettare e non avere fretta. Nei prossimi post parlerò di tutto quello che ho fatto a partire dai primi mesi del 2008 fino a oggi per ottenere prima di tutto le preziose madri necessarie a trasformare il mio primo sidro e il mio primo idromele in aceto.
E visto che l’argomento aceto non è poi cosi particolarmente diffuso in rete, ho raccolto un po’ di informazioni e anche queste saranno inserite a breve nei prossimi post.

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